
In epoca medievale il toponimo si incontra per la prima volta nel 1037 in
un documento napoletano. Ancora prima, iMonaci
basiliani avevano eretto sulla collinetta chiamata Badia un monastero
dedicato a Santa Maria del Rovito, di cui rimane, conservata nel Monastero
Basiliano di Grottaferrata, una croce d’argento di origine bizantina
con un’iscrizione che ne rivela la provenienza.
Dal XIV secolo il feudo di Rosarno fu oggetto di dispute fra nobili
feudatari e la corona, fino a giungere in possesso diLudovico
il Moro e poi di Isabella D’Aragona. Agli inizi del
XVI secolo, Ettore Pignatelli ricevette dal re Ferdinando il Cattolico il feudo,
mantenuto dalla sua famiglia fino al 1806. Carlo III di Borbone vi trascorse una
vacanza nel 1735 cacciando fra i boschi della zona conosciuti per la selvaggina
abbondante e per le piante medicinali.